Fin dalla sua fondazione, il Convento dei Carmelitani Scalzi di Milano ha voluto impegnarsi concretamente a favore dei poveri e degli ultimi della società. Nel 1932 grazie alla sensibilità e premura di Padre Atanasio Galletti, ebbe inizio la Messa della carità: dopo la santa messa domenicale, ai poveri di Parco Sempione veniva dato un sacchetto con il pranzo. Atanasio li andava a cercare al parco, dove erano soliti passare la notte sulle panchine, e li invitava ad assistere alla domenica ad una messa celebrata appositamente per loro.
Ci volevano certo molto coraggio e autorevolezza per convincere ad un atto di vita comunitaria quelle persone individualiste, abituate a vivere ai margini della società. Ma ci voleva forse un coraggio anche maggiore ad imporre una tale presenza in un quartiere fra i più signorili di Milano. Eppure, padre Atanasio riuscì a compiere il miracolo di far accettare i suoi protetti e di inserirli in un clima di condivisione, fino a portarli a seguire le funzioni domenicali con compostezza e partecipazione.
Dopo la storica riunione dell’ultima domenica di gennaio 1932, che iniziò la serie delle “Messe della carità”, e vide raccolti in Chiesa i primi 235 ospiti, le presenze domenicali si fecero sempre più numerose, con punte che toccarono, specialmente negli anni del dopoguerra, le 1400 unità.
Più tardi si poté organizzare la mensa, nei locali attrezzati sotto la portineria del Convento.
Con Padre Giulio Pozzi negli anni ’90 la “Messa della carità” è continuata, ma con criteri più adeguati ai tempi. Il servizio del sacchetto domenicale si è trasformato nella distribuzione giornaliera di un pranzo completo, si sono introdotti il servizio di guardaroba, che distribuisce vestiario e altri generi di necessità e un ambulatorio medico che offre servizio di consulenza medica.
L’intento è sempre quello di offrire ai fratelli un’evangelica accoglienza ed un attento ascolto, per servirli in maniera concreta con umiltà e carità.